giovedì 24 gennaio 2008

Il Papa e i suoi

Papa Benedetto XVI nel messaggio per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali: i media "possono e devono essere strumenti al servizio di un mondo più giusto e solidale"- tuttavia, avverte - "non manca il rischio che essi si trasformino invece in sistemi volti a sottomettere l'uomo a logiche dettati dagli interessi dominanti del momento. Occorre pertanto chiedersi - prosegue - se sia saggio lasciare che gli strumenti della comunicazione sociale siano asserviti ad un protagonismo indiscriminato o finiscano in balia di chi se ne avvale per manipolare le coscienze. Non sarebbe piuttosto doveroso - chiede Benedetto XVI - far sì che restino al servizio della persona e del bene comune e favoriscano la formazione etica dell'uomo, nella crescita dell'uomo interiore?". Mentre invece "oggi, in modo sempre più marcato, la comunicazione sembra avere talora la pretesa non solo di rappresentare la realtà, ma di determinarla grazie al potere e alla forza di suggestione che possiede. Si costata, ad esempio, che su talune vicende i media non sono utilizzati per un corretto ruolo di informazione, ma per 'creare' gli eventi stessi". Il Papa, ancora, ammonisce che dai mass media rischiano di abbattersi sull'umanità "possibilità abissali di male" e denuncia l'imposizione di modelli e valori di vita "distorti", la "trasgressione, la volgarità e la violenza", usate per catturare il pubblico.

2 considerazioni:
1) sono abbastanza daccordo con l'immagine dipinde dal Papa sui media. Per me ci sarebbe da aggiungere solo qualche nota di natura più sociale-politica, ma sono contentissimo che Benedetto XVI abbia evitato di cadere in questo tipo di discorso.
2) sono sempre più convinto che il vero problema dell'immagine della Chiesa non sia dovuta al Papa, bensì a molti Cardinali, Vescovi ed Arcivescovi che lo circondano. Bagnasco in primis, che non perde occasione di entrare nella vita politica della società italiana. Ovviamente facendo un terribile errore. Il Papa è più avveduto...

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