martedì 4 dicembre 2007

Linee guida di una sinistra...

Battaglie vecchie e nuove si mescolano nella ricerca di detenere il valore politico e sociale di difensori vicini ai lavoratori meno fortunati. Sentimenti vecchi si mescolano alla necessità di sentirsi vicini ai problemi attuali. Cosa ne nasce? Nasce l'immagine di politici estremamente attaccati a tematiche vere, ma offuscate dall'enfasi creatagli intorno. E nasce la dimenticanza di problematiche reali ed importanti che avvolgono milioni di persone e sono centrali per la vita del paese.


Mi riferisco al comportamento di tanti esponenti della cosa rossa. L'ostentazione della lotta alla precarietà oltre ogni ragionevole livello occulta temi ancora più importanti quali, primo fra tutti, il declino potere salariale. Ci troviamo di fronte ad un problema prima di tutto politico.

Secondo me il tutto è legato alla ricerca spasmodica di visibilità apparentemente utile a pubblicizzare la loro attività politica in difesa dei lavoratori più bisognosi. Tale ricerca ha prodotto come risultato il ripetitivo attacco alla precarietà. Capiamoci, siamo tutti daccordo: la precarietà è principalmente un male (sicuramente è un bene quando riesce a permettere ad un disoccupato di avere la possibilà di lavorare e la concreta aspettativa di un posto fisso). La precarietà che spesso vediamo in Italia è sfruttamento dell'attività umana, è svilimento della fatica, è furto di lavoro a persone indifese. E allora abbasso alla precarietà. Abbasso alla precarietà sì, però nei limiti di ciò che è giusto. Ci vuole misura. Se è vero che la Finanziaria 2008 ha stabilizzato lavoratori precari regionali che erano stati assunti senza concorso e che operano in territori dove l'impiego pubblico procapite è molto maggiore rispetto ad altri, allora vuol dire che abbiamo passato il limite!

E, limite per limite, siamo ancora distantissimi dal limite che dovrebbere essere avvicinato nella lotta per avere contratti che sono scaduti da anni, contratti da fame rispetto al resto d'Europa, contratti che riguardano la stragrande maggioranza della popolazione. Forse la lotta politica della cosa rossa dovrebbe essere più incentrata su questo tema, forse gli elettori capirebbero di più, forse si farebbe qualcosa di più giusto e più corretto.