martedì 15 aprile 2008

Elezioni e cultura italiana

Da dove iniziare? Dalla cultura.
Ieri in Italia ha vinto soprattutto un certo tipo di cultura. La cultura di chi mette la furbizia al di sopra dell'intelligenza e delle capacità, di chi preferisce l'illegalità che porta a risultati (almeno apparenti) alla legalità, di chi sostiene argomentazione senza basarsi su alcun dato oggettivo e comprovato, ma sui sentimenti comuni spesso precostruiti e fomentati attraverso le televisioni. La cultura di chi ritiene Amici e Grande Fratello dei programmi televisivi. La cultura di tutti coloro che non capiscono non solo le (non) risposte dei politici, ma soprattutto le domande dei giornalisti. La cultura dei furbetti, anche quelli del quartierino. La cultura del…è giusto non pagare le tasse, perché sono troppo alte. La cultura del…è giustissimo non pagare le tasse se poi non ti beccano. La cultura del fregare il prossimo, intanto mai nessuno ti dirà niente, e pur di intascarti 2 o 4 monete in più tutto è lecito. La cultura del non leggere i dati, i bollettini dei grandi istituti di statistica. La cultura del…il conflitto di interesse non esiste, ma se esiste non è un problema significativo per le sorti del paese. La cultura del...B. può anche essere un delinquente, ed essersi arricchito illegalmente, ma intanto lo sanno tutti, e se non è mai andato in galera è perché alla fine è un grande!!!!
L’Italia ha un grosso, enorme problema culturale.
Però ieri ha votato per B. anche gente istruita e dotta, sicuramente anche persone intelligenti. Perché? Il perché è frutto di svariate motivazioni. Sicuramente un buon indizio lo ha indicato Al Gore nel suo Assalto alla Ragione: la televisione sfrutta gli stessi meccanismi del cervello che servono all’uomo per decifrare la realtà. La simulazione è rappresentazione della realtà, di corpi in movimento e di suoni. Alla televisione crediamo anche quando dice cose palesemente false. E allora l’unico modo per uscirne è avere una fortissima indole critica, ma non tutti la hanno…purtroppo.
Il problema italiano è un problema culturale e su questo secondo me Veltroni doveva basare la sua campagna elettorale. “Problema culturale” doveva ripetere, ripetere e ripetere nelle piazze,“problema culturale” e spiegarlo. Molto probabilmente l’elettorato non avrebbe capito e i risultati sarebbero stati ancora peggiori, ma nel caso si fosse riusciti a sfondare il muro, allora sì che le cose sarebbero cambiate radicalmente.
E bisogna essere onesti, il PD ha straperso le elezioni. Più di 9 punti di differenza sia alla Camera che al Senato. Più o meno 40 senatori di differenza. Come si vogliono decifrare questi dati? DISFATTA. Secondo me, umile elettore e volontario del PD, non c’è altro termine. Però mi piacerebbe fare la cronologia di questa disfatta. Secondo me ha origini molto antiche. Tralasciando le ‘dimenticate’ leggi sul conflitto di interesse e sul sistema radiotelevisivo dei governi Prodi, D’Alema, Amato della legislatura ’96-’01, passerei alle elezioni del 2006. Allora si doveva vincere e di molto, si doveva puntare a una maggioranza forte che potesse permettere al Governo di governare. Così non fu sostanzialmente per 2 motivi: - lo strapotere televisivo di B., appoggiato nella sua rimonta da tutte le sue televisioni scientemente faziose e - gli errori del centro sinistra nell’ultima fase di campagna elettorale (principalmente quelli sulla tassazione dei proventi finanziari) quando forse qualcuno, credendo di avere già la vittoria in tasca, si sentì libero di poter parlare a briglie sciolte senza pensare agli effetti che le proprie parole avrebbero provocato (e questo forse è il primo errore in ordine temporale del disastro della SA).
Durante i 2 anni o poco meno di Governo Prodi si è poi favorito in ogni modo B., già forte del quasi pareggio delle elezioni. La sinistra che critica l’esecutivo, Bertinotti che platealmente parla di fallimento del Governo quando ancora Prodi cerca con tutte le sue forze di fare il bene del Paese, una situazione dei conti pubblici da risanare, l’incapacità di certi ministri di stare davanti alle telecamere (primo fra tutti Padoa Schioppa) e ancora tanto altro. Ovvio che il Paese non ha preso bene questo mix di autoflagellazione.
Cade il Governo e inizia una nuova campagna elettorale. Veltroni fa tutto il possibile, il PD rimonta, ma non basta. Non basta anche perché B. non sbaglia quasi un colpo. Profilo serio, attacco sistematico all’UDC e alla Destra, voto utile e voto disgiunto, accentramento della discussione politica sul caso Alitalia, con tanto di richiamo all’odiato Governo Prodi ancora in carica, televisione della Libertà tutti i giorni su 40 emittenti locali, solita faziosità scientifica delle sue televisioni commerciali (che in questa campagna elettorale è stata colta dall’elettorato ancora di meno). Sfiderei chiunque a contrapporsi ad una simile macchina da guerra. Ed ecco il patatrac!!!
In tutto ciò sparisce la SA, autrice di una sequenza quasi infinita di errori ed orrori. Partendo da una situazione già critica dovuta all’esperienza della campagna elettorale del 2006 (che comunque portò a risultati normali, forse perché erano alleati di Prodi?) e della partecipazione nel Governo Prodi, Bertinotti decide di lanciarsi con uno slogan almeno anacronistico:’Fai una scelta di parte’. L’unico argomento forte è la lotta alla precarietà, minimo riferimento ai temi dell’ambiente (quando invece nel resto del mondo sono argomentazioni politiche fortissime) e soprattutto, a mio modo di vedere, mancanza di antiberlusconialismo.
Quello che è stato punto di attrazione di milioni di voti per la sinistra negli ultimi 15 anni in questa campagna elettorale è stato totalmente dimenticato. Capisco e condivido la scelta di Veltroni di non fare dell’antiberlusconismo una bandiera del PD, ma quel pacchetto notevole di voti doveva essere recuperato da qualcun altro. SA latita, Bertinotti piuttosto preferisce attaccare Veltroni sul voto utile, in realtà argomentazione quasi esclusivamente berlusconiana (almeno agli occhi dell’informazione pubblica). Gli elettori della SA si dividono tra coloro che non vanno a votare, coloro che hanno votato Veltroni quale unica possibile alternativa a B. e quanti, tanti operai del nord, hanno votato Lega perché meglio raccoglie il disagio nei confronti degli extracomunitari (e in certi casi della alta tassazione, percepita). Gli altri sono poco più del 3%.
Chi invece è riuscito ad intercettare parte di quei voti antiberlusconiani è stato Di Pietro, ma non tanto per una sua azione specifica, quanto più per gli attacchi dello stesso B. diretti a lui. Vedere i dipietristi contenti dei dati elettorali è stato per me un altro colpo al cuore. Hanno testimoniato come non ragionino da coalizione, ma semplicemente da partitino, felice per il loro +2% e non delusi per la sconfitta di Veltroni. Inconcepibile.
B. vince, stravince, e bisogna fargli i complimenti. Chi mi fa imbestialire sono i vari Bonaiuti, Schifani, Ronchi, ecc, che non hanno alcun merito nella vittoria del centro-destra. La vittoria è opera esclusiva di B., il merito è tutto suo, senza di lui e senza le sue televisioni il Centrodestra non esisterebbe. E della Lega.
Alla Lega bisogna farle i vivi complimenti, è riuscita a intercettare quantità impensabili di voti senza avere l’appoggio delle televisioni e con un leader oggettivamente non presentabile. Tutto il centrosinistra dovrebbe analizzare il lavoro della Lega per individuare i motivi della sua vittoria. Maroni si è dimostrato un politico preparatissimo, uno dei migliori nel panorama italiano. Boselli uno dei peggiori. Mi chiedo cosa volesse fare, così come Angius, e dall’altra parte Bordon.

In tutto ciò rimane un grossissimo problema, quello culturale. Più drammatico dell’enorme problema salariale, più grave di qualsiasi altro problema sociale. E anche se credessimo che B. rinsavisca, che Tremonti sia diventato un economista, che Fini abbia imparato qualcosa da D’Alema, sicuramente il problema culturale italiano non potrà che peggiorare, profondamente peggiorare, anche perché B. avrà ancor più bisogno di gente che non capisca e di gente male informata.
Oggi sono triste.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Esamina ineccepibile, ma a mio parere troppo “buonista”.
Anche io oggi sono triste, lo sono davvero.
E' sicuramente vero che in Italia ci sia un grosso problema culturale ma ad oggi, al terzo governo B., questa non può più essere una giustificazione.
Non credo sia la mancanza di "cultura" che faccia leggere l'evasione fiscale come comoda e giusta e che faccia preoccupare gli italiani solo del loro orto, anche se piccolissimo.
A questo punto dobbiamo accettarlo come un dato di fatto: gli italiani, la maggior parte di essi, sono disonesti, ed egoisti.
Dice bene il mio capoufficio, uno dei pochi (anche se forse solo per un eccesso di stupidità) che ha il coraggio di dichiarare le vere motivazioni che lo portano ad essere un sostenitore del PDL: "Io voto B. perchè a me che guadagno tanto abbassa le tasse, dei poveracci non mi interessa, avrebbero potuto pensarci prima ed impegnarsi per guadagnare di più". Lui, che ha scelto un commercialista disonesto, “così ci guadagniamo in due”, che parcheggia tutti i giorni in doppia file “tanto il mio avvocato (disonesto) mi contesta tutte le multe”, lo stesso che è convinto che un'azienda e uno Stato andrebbero amministrati allo stesso modo, lo stesso che fa uscire prima da scuola la figlia di tre anni il giorno in cui a mensa servono pietanze internazionali per favorire l'integrazione perchè "se le mangiassero loro quelle schifezze!"
L'Italia è in mano a questi personaggi, sicuramente ignoranti ma anche molto scientemente egoisti.

Francesca

Anonimo ha detto...

Bravissimo!
Analisi bellissima!
Continua così con la trita convinzione della superiorità morale e culturale della sinistra che così Berlusconi governerà fino a quando sarà vivo!

Complimenti vivissimi

ME ha detto...

ciao ad entrambi,
proverò a spiegarmi meglio su quanto entrambi avete mosso le vostre opinioni.
Io credo che sia una "cultura molto particolare" (e non la mancanza di cultura...che peraltro effettivamente manca...) quella che fa leggere l'evasione fiscale come comoda e giusta e che fa preoccupare gli italiani solo del loro orto, anche se piccolissimo (per usare le tue parole).
Io credo che negli ultimi decenni gli italiani siano stati educati a non premiare l'onestà e a non essere critici. Di tutto ciò il principale responsabile è B. e le sue televisioni...le sue televisioni molto più che B. in persona. Ma anche altri hanno colpe.
Se Corona scappa in macchina lanciando soldi falsi e il giorno dopo è in libertà vuol dire che c'è qualcosa che non va!!! Non si danno di esempi, si pubblicizza una manifesta non azione della giustizia. E' furbo corona a fare ciò che vuole, intanto poi la fa franca!!!
E B. questo lo dice. Ovviamente in molti casi in forma non diretta in altri invece in forma superdirettissima...Mangano docet!!! E nessuno si stupisce più, il fatto non sposta voti. E questo è indice di quanto la società italiana sia intrisa di questa indecente cultura del "furbismo", del "menefreghismo", del berlusconialismo.
Il tuo capo è figlio di questa "cultura", con però un pregio, essere cosciente di cosa B. è. Il problema è che tanti altri milioni non lo sono.


Non c'è una superiorità morale della sinistra, c'è una totale mancanza di moralità di B. E purtroppo so che questa totale mancanza di moralità lo porterà a governare ancora per molto, si è preparato troppo bene il terreno!!!! (a meno che non scoppino prima o troppo profondi problemi sociali o una rivoluzione Culturale, con la C maiuscola)

Anonimo ha detto...

Guarda, all'inizio la tua analisisi mi piaceva, poi hai sparato una serie di ca22ate....forse non hai capito, ma e' solo ed esclusivamente grazie a Veltroni se ci ritroveremo Berlusconi al governo per 5 anni (SARANNO 5 anni, non credere che loro smettano prima!)...è solo grazie alui che ha voluto rompere con i socialisti e la sinistra (liquidandoli come rompiscatole), ma che pero' l'avrebbero portato al governo dell'Italia.
Ora e' rimasto a bocca asciutta, lui e tutto il PD!!!E ora sta chidendo a Berlusconi una camera (col cavolo che gliela da'...) anche io avrei fatto cosi!Se si vince con oltre l' 8 per cento...non credo che servano delle stampelle. Grazie Walter!
Ha ragione Beppe Grillo: dovrebbe diventare Vice Premier!

ME ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
ME ha detto...

Sicuramente però esistono un pò di dati da considerare.
1) ci fosse stata una coalizione stile 2006 si sarebbero perse comunque le elezioni. Questo lo si può verificare facendo semplici addizioni.
2) Il fatto di ripresentarsi assieme alla SA, che ha dimostrato di non sapersi comportare da forza di Governo (per es. le parole di Bertinotti sul Governo e su Prodi), avrebbe avuto un influsso ancora peggiore sull'elettorato. Il PD infatti avrebbe mostrato di nuovo il fianco agli attacchi di B. con la facile argomentazione che se non erano riusciti ad essere uniti sotto Prodi cosa avrebbero potuto fare con Veltroni?? (e sarebbe difficile sostenere posizioni diverse).

COMMENTO 5 RISCRITTO QUI

Anonimo ha detto...

Ti ringrazio per la disamina lucida e spietata,terribilmente realistica che hai lasciato sul mio blog. Te ne ringrazio non solo perchè la condivido appieno,ma perchè hai colto la drammaticità della situazione italiana,situazione che ha portato non solo adesso,ma già dall'ormai lontano 1994 il nuovo presidente del consiglio a diventare praticamente un monarca. Un monarca perchè egli non s'accontenta di governare (a modo suo) l'Italia: è chiaro ormai,che la vuole plasmare a propria immagine e somiglianza,dare vita alla più grande creatura che la sua capacità di imbonitor-imprenditore gli abbia mai permesso di creare: una sorta di Paese tutto suo,costruito su di lui,specchio di quello che è.
Ti ringrazio perchè hai colto la fallacia,ahimè (e lo dico davvero a malincuore),della struttura della sinistra italiana,che è crollata miseramente a questa prova che comunque non avrebbe mai potuto vincere (anche se,francamente,negli ultimi giorni ci avevo anche sperato).
Ti ringrazio perchè vivi in quella cultura che,se tornasse ad essere patrimonio nazionale,potrebbe forse tirarci fuori dal buco nero nel quale siamo inesorabilmente entrati.
A presto.
Ada.
http://sonoclorodipendente.splinder.com