In Italia, una politica "vecchia" e autoritaria vuole impedire la libertà d'informazione attraverso giornali, siti internet e blog. Con leggi ad personam come il DDL Alfano che sono un attacco alla democrazia.
ilmugugno.blogspot.it aderisce alla giornata di silenzio per la libertà d'informazione on line.
martedì 14 luglio 2009
Sciopero
giovedì 14 maggio 2009
Sempre meglio...
Ambasciata del Giappone Roma Roma, 7 maggio 2009 Egregio Direttore, E’ ben accetta l'attenzione prestata alla notizia del conferimento dell'onorificenza al Senatore Dini da parte del Giappone. Tuttavia, riteniamo che l'espressione utilizzata per identificarci, ossia "musi gialli", abbia una connotazione dispregiativa e molto negativa. Segnaliamo che l'espressione non sarebbe neppure necessaria nel contesto, quindi il suo utilizzo è totalmente gratuito. Inoltre, tale espressione così grossolana non ci sembra consona né all'altezza di un giornale come il Vostro, a tiratura nazionale e con una sua tradizione nel giornalismo italiano. Shinsuke Shimizu Ministro e Vice Capo Missione P.S.- Anticipiamo, inoltre, che la presente lettera sarà pubblicata in ogni caso sul sito della nostra Ambasciata al fine di informare i Vostri numerosi lettori. _______________________ Gent.mo Direttore Responsabile Via Gaetano Negri, 4 20123 MILANO
ci riferiamo all'articolo apparso sul Vostro giornale il 30 aprile a p. 16, intitolato "Lambertow premiato dai giapponesi". Nel medesimo si legge "Lambertow fa incetta di consensi tra i musi gialli giapponesi".
Pertanto, richiediamo quanto prima una spiegazione a scopo di rettifica sull'espressione "musi gialli giapponesi" come apparsa sul Vostro giornale.
Attendendo una Sua risposta in merito, Le porgiamo distinti saluti.
Dott. Mario GIORDANO
Il Giornale
giovedì 16 aprile 2009
Niente miracoli a San Giuliano
Anche allora il disegno era quello della new town, la città satellite: «Un quartiere pieno di verde con la separazione completa delle automobili dai percorsi per i pedoni e per le biciclette. Un progetto che potrebbe portare in 24 mesi a consegnare agli abitanti di San Giuliano dei nuovi appartamenti funzionali, innovativi, costruiti secondo le nuove tecniche della domotica».
Non sembrava un'impresa difficile: nel paese colpito gli abitanti erano soltanto 1.163 e gli edifici poche centinaia. «Vorrei in questa occasione dare risposte con dei tempi assolutamente contenuti e certi», ribadì il premier. E tutto il governo mostrava ottimismo, come sottolineò il ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu davanti al Parlamento: «Il presidente del Consiglio ha assicurato che entro 24 mesi il comune verrà riconsegnato alla completa e normale fruibilità degli abitanti».
Ma sette anni dopo, la ricostruzione di San Giuliano è ancora lontana dalla fine. E di domotica, ossia di edifici 'intelligenti' ad altissima tecnologia, non se n'è vista proprio. Persino per completare la nuova scuola - questo sì un istituto d'avanguardia, definito 'il più antisismico d'Italia' - di anni ce ne sono voluti quasi sei. Berlusconi ha fatto in tempo a finire il governo, lasciare la poltrona a Romano Prodi e tornare a Palazzo Chigi: è stato lui a presenziarne l'inaugurazione nello scorso settembre. Come è lontano quell'autunno del 2002 quando il premier volò a San Giuliano con il suo architetto di fiducia, quel Giancarlo Ragazzi che è stato uno dei progettisti di Milano 2 nel lontano 1970 e che dieci anni dopo aveva replicato l'opera con Milano 3 di Basiglio, altra new town del Biscione alla periferia del capoluogo lombardo. A dimostrazione del ruolo di progettista di corte, due anni fa Adriano Galliani spiegò a 'L'espresso' di avere nel cassetto un piano di Ragazzi per rifare anche lo stadio di San Siro. L'incarico al 'triplicatore di Milano' fu poi formalizzato dal sindaco molisano nel maggio 2003 assieme all'arrivo delle prime sovvenzioni statali: sei mesi erano già stati bruciati per definire la forma giuridica degli interventi.
A quella data, molte cose erano risorte grazie alla sottoscrizione popolare Un aiuto subito lanciata dal 'Corriere della sera' e Tg5: un complesso scolastico prefabbricato e 150 chalet del 'villaggio provvisorio'. Tutto realizzato in legno e considerato molto funzionale dagli abitanti. Le prime vere case sono state consegnate cinque anni dopo la scossa, quando 500 persone vivevano ancora nel villaggio provvisorio mentre un altro centinaio si era trasferito nei comuni vicini, meno danneggiati. Adesso si marcia verso il settimo anniversario e molte delle palazzine sono ancora un cantiere, con gli enti locali sul piede di guerra per ottenere altri contributi destinati alla 'ricostruzione pesante' del centro storico. Di soldi in realtà ne sono stati spesi tanti. Il Comune ha preventivato un costo di circa 250 milioni di euro. Nei primi cinque anni poco meno di 100 milioni sono andati per rifare le opere pubbliche e le infrastrutture, altri 70 per le case private. Il resto è oggetto del contendere tra sindaci, regioni e governo Berlusconi che nell'ultima Finanziaria ha decurtato le disponibilità. Ma sono in molti a parlare di sprechi nell'uso delle risorse. La Corte dei conti, per esempio, due anni fa ha aperto una istruttoria sulla Regione Molise che aveva ottenuto stanziamenti pari a 700 milioni.
Finora ne sono stati erogati ben 550, spesso investiti in modo discutibile: reti wifi anche per chi vive nei prefabbricati, finanziamenti per il turismo, la sponsorizzazione di un reality show estivo di Mediaset e delle selezioni di Miss Italia. È importante ricordare le dimensioni della tragedia. A San Giuliano nel 2002 ci furono 30 morti, in tutta l'area colpita tra Puglia e Molise i feriti furono 200, gli sfollati 3 mila in provincia di Campobasso e un migliaio in quella di Foggia. Un bilancio drammatico, ma assolutamente non paragonabile con la devastazione dell'Abruzzo dove i morti sono più di 200 e gli sfollati decine e decine di migliaia. Quanti fondi saranno necessari adesso? Il ministro Altero Matteoli ha detto: «A una prima stima, soltanto per l'edilizia e per le abitazioni private i soldi da stanziare si aggirano intorno a un miliardo e 300 milioni di euro, escludendo quello che servirà all'industria». Ma se San Giuliano con i suoi mille abitanti ha preventivato un costo di 250 milioni, come si può pensare di ricostruire tutto il centro storico dell'Aquila con la somma ipotizzata dal ministro? E ancora, la questione dei tempi. Ha dichiarato sempre Matteoli: «Le case che si dovranno abbattere si possono ricostruire in 24 mesi snellendo tutte le procedure. Con i provvedimenti che siamo intenzionati a prendere si potrà fare in due anni». Sicuri? La lezione di San Giuliano è stata inutile? Prima di promettere, forse sarebbe meglio aspettare e capire. Per non illudere chi ha già sofferto tanto.
da L'Espresso.it, qui il link all'originale.
giovedì 9 aprile 2009
COME RENDERSI UTILI PER L'ABRUZZO
In questa primissima fase di emergenza, gli Enti di Servizio Civile Nazionale non devono intraprendere attività di solidarietà che comportano lo spostamento di volontari nell’area colpita per non intralciare le operazioni di soccorso da parte della Protezione Civile, dei Vigili del Fuoco, delle Forze di Polizia e delle altre Istituzioni impegnate sul campo.
Il Dipartimento della Protezione civile ha chiesto infatti la sola collaborazione dei volontari in servizio civile presso queste organizzazioni di volontariato:
- Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze (ANPAS);
- Confederazione Nazionale delle Misericordie;
- ARCI Servizio Civile, nelle sue componenti PROCIV ARCI e Legambiente;
- Croce Rossa Italiana.
Il Dipartimento consiglia a chiunque altro volesse prestare soccorso nell’area colpita di proporsi tramite un'associazione di volontariato e non come contributo singolo, per facilitare gli aiuti alla popolazione terremotata.
- CONTI CORRENTI E DONAZIONI:
La Caritas diocesana di Roma ha istituito un fondo di solidarietà promuovendo una colletta per aiutare la popolazione abruzzese. È possibile contribuire alla colletta di solidarietà con: Versamenti c/c postale - numero di conto corrente postale 82881004 (IBAN: IT77K0760103200000082881004) intestato a Caritas diocesana di Roma, specificando nella causale «Terremoto Abruzzo»; Bonifico bancario - IBAN: IT13R0306905032000009188568, specificando nella causale “Terremoto Abruzzo”.
Anche la Caritas Ambrosiana, che fa capo alla Diocesi di Milano, ha avviato una raccolta fondi aprendo un conto corrente. conto corrente postale n. 13576228 intestato a caritas ambrosiana onlus - conto corrente bancario n. 578 - cin p, abi 03512, cab 01602 presso l’agenzia 1 di milano del credito artigiano e intestato a caritas ambrosiana onlus iban: it16p0351201602000000000578. Oppure donazione telefonica tramite carte di credito chiamando il numero 02.76.037.324 in orari di ufficio.
La Croce Rossa Italiana ha lanciato un appello di emergenza a livello nazionale, chiedendo a tutta la popolazione di “partecipare ad un grande sforzo di solidarietà per alleviare la sofferenza di tutte le vittime del terremoto” . Per effettuare donazioni alla Croce Rossa Italiana si possono utilizzare: il Conto corrente bancario C/C n. 218020 presso Banca Nazionale del Lavoro-Filiale di Roma Bissolati - Tesoreria - via San Nicola da Tolentino 67 - Roma, intestato a Croce Rossa Italiana via Toscana 12 - 00187 Roma, codice Iban IT66 - C010 0503 3820 0000 0218020, causale pro terremoto Abruzzo; il Conto corrente postale n. 300004 intestato a Croce Rossa Italiana via Toscana 12 - 00187 Roma, codice Iban IT24 - X076 0103 2000 0000 0300 004, causale pro terremoto Abruzzo. E’ anche possibile effettuare dei versamenti online, attraverso il sito web della Cri.
Protezione civile
Dona 1 euro con 1 SMS al 48580
TIM Vodafone Wind 3 Italia
...e riceverai un SMS dalla protezione civile:
"Grazie con questo messaggio stai aiutando la popolazione dell'Abruzzo colpita dal terremoto"
Croce Rossa Italiana
http://www.cri.it/
Iban: IT66 - C010 0503 3820 0000 0218020
Causale: pro terremoto Abruzzo
Iban: IT24 - X076 0103 2000 0000 0300 004
Causale: pro terremoto Abruzzo
Federazione Italiana Rugby
http://www.federugby.it/
Iban: IT41V0100503309000000008730
Causale: Fir pro Abruzzo
SKY
http://tg24.sky.it/tg24/
Iban: IT 22 O 03226 01606 000500074972
Causale: Sky per l'Abruzzo
- Per offrire alloggio agli studenti
06.43411763 o scrivere a organizzazione@udu.it
- Elenco beni da inviare alla CRI:
clicca qui
mercoledì 1 aprile 2009
LA POLEMICA
Effetto serra? Non esiste
Pdl all'attacco di Kyoto e Ue
Mozione a firma Dell'Utri: "Cambiamenti climatici modesti, e comunque non dannosi" di ANTONIO CIANCIULLO
E se invece il mutamento climatico fosse veramente in atto? Niente paura - si legge nella mozione che verrà discussa giovedì in Senato - sarebbe una gran bella cosa: "Se pure vi fosse a seguito dell'aumento della concentrazione dell'anidride carbonica nell'atmosfera un aumento della temperatura terrestre al suolo, i conseguenti danni all'ambiente, all'economia e all'incolumità degli abitanti del pianeta sarebbero molto inferiori a quelli previsti nel citato Rapporto Stern e addirittura al contrario maggiori potrebbero essere i benefici".
Non è puro amore del paradosso. Nel mirino ci sono, ancora una volta, gli accordi di Kyoto e l'impegno dell'Unione europea ad arrivare agli obiettivi del 20 - 20 -20, cioè a far correre la macchina dell'industria europea per renderla in tempi rapidi più competitiva sul mercato internazionale aumentando l'efficienza e diminuendo la dipendenza dai combustibili fossili: "Gli obiettivi intermedi e le relative sanzioni introdotte dal cosiddetto Protocollo di Kyoto e dal cosiddetto Accordo 20-20-20 si muovono in antitesi alla dinamica degli investimenti in ricerca".
Al testo presentato dalla maggioranza verrà contrapposta una mozione dell'opposizione. "Quelle della maggioranza sono affermazioni che fanno a pugni con il consenso scientifico e politico maturato in tutta Europa sui mutamenti climatici e danno la misura della marginalità del governo italiano rispetto al modo in cui i principali paesi industrializzati stanno organizzandosi per rispondere alle due crisi che si intrecciano: la crisi economica e la crisi climatica", commenta Roberto Della Seta, capogruppo pd in commissione Ambiente.
(La Repubblica 31 marzo 2009)
Non so che dire...sono senza parole!
Propongo una sfida Dell'Utri vs Darwin...
martedì 31 marzo 2009
Facili previsioni italiane...
Questo è il testo dell'intervento di Carlo Vulpio, giornalista e candidato indipendente nelle liste dell'Italia dei Valori alle elezioni Europee del 6 e 7 giugno, sul tema dell'informazione.
"Il Governo manovra per piazzare uomini di fiducia a capo dei giornali di maggior prestigio
Il cataclisma finanziario, la crisi pubblicitaria, l’adattamento all’universo digitale e i licenziamenti dei giornalisti sono temi comuni a tutti i giornali del mondo.
Molti esperti, e non pochi lettori, temono che tale situazione incida sulla qualità della stampa. In Italia, forse il paese europeo insieme alla Russia in cui il controllo politico dei media è meno discutibile, l’inquietudine è doppia.
Al duopolio televisivo, o più semplicemente monopolio assoluto, formato da Mediaset e RAI, potrebbe aggiungersi molto presto una sorta di rivoluzione della stampa.
Dietro a questo movimento tellurico in elaborazione risuona il solito nome: Silvio Berlusconi, magnate dei media e primo ministro, il cui nuovo obiettivo sono le due testate giornalistiche milanesi di maggior prestigio, Corriere della Sera, il più importante quotidiano italiano, e Il Sole 24 Ore, il principale giornale economico nazionale.
“Questa volta Berlusconi non farà prigionieri, vuole controllare tutto e lo farà”, dice Giancarlo Santalmassi, giornalista RAI dal 1962 al 1999 e direttore di Radio24 fino a quando, l’autunno scorso, fu allontanato dopo essere stato dichiarato nemico ufficiale del Governo del Cavaliere nel 2006.
Enzo Marzo, storico giornalista del Corriere, è pienamente d’accordo con Santalmassi; giovedì scorso, nel corso di un dibattito sulla libertà di stampa che si è svolto presso la sede della Commissione Europea a Roma, ha affermato che la battaglia per la direzione del giornale è già iniziata.
Il nucleo dirigente del gruppo RCS (editore di Unedisa in Spagna) e proprietario del Corriere, spiega Marzo, ha ritirato la fiducia al direttore del quotidiano, Paolo Mieli, e sta valutando due sostituti: il primo, Carlo Rossella, sponsorizzato da Berlusconi e il secondo, Roberto Napoletano, direttore de Il Messaggero che, come ricorda Marzo, “divenne famoso durante l’ultima notte elettorale perchè fu pizzicato da una telecamera mentre concordava al telefono con il portavoce di Casini (leader dei democratici dell’UDC e genero dell’editore del quotidiano) il titolo principale che avrebbe piazzato il giorno dopo”.
Rossella è il presidente di Medusa, società di distribuzione cinematografica di Berlusconi, ed ha ricevuto la benedizione de Il Giornale, quotidiano della famiglia del magnate che ha ricordato che il Cavaliere “lo tiene particolarmente a cuore e gli ha già dato l’incarico di dirigere le sue due più grandi testate, Panorama e TG5 .”
All’interno del RCS, Rossella conta su altri importanti sostenitori: Diego della Valle, proprietario di Tod’s e della Fiorentina, e Luca Cordero di Montezemolo, patron della Fiat e del gruppo Ferrari e amministratore delegato de La Stampa.
Ma la parola di Berlusconi sarà quella decisiva, spiega senza ombra di pudore il quotidiano di suo fratello, perché mentre la crisi strangola i giornali, “l’intero sistema bancario dipende dal primo ministro”.
Napoletano ha le sue carte: non dispiace a Berlusconi ed è tra i pochi che comunicano telefonicamente con Giulio Tremonti, ministro dell’Economia ed editorialista de Il Messaggero.
Secondo Il Giornale il ministro “sa che il peggio della crisi economica sta per arrivare” e la sua idea è quella di piazzare Napoletano a Il Sole (proprietà, come Radio24, del patronato di Confindustria) e di passare al suo attuale direttore, Ferruccio de Bortoli, il timone del Corriere.
Se non parlassimo dell’Italia tutto questo affanno sarebbe inverosimile, degno al massimo di un articolo scandalistico. Ma tutte le fonti sono concordi nel segnalare che si tratta di “manovre serie e reali” il cui effetto causerà “un terremoto”.
Il malcontento del Governo nei confronti di un altro giornale, La Stampa di Torino, proprietà della Fiat è palese. Secondo l’entourage berlusconiano, il suo direttore Giulio Anselmi sarà tentato con un’altra importante poltrona: quella di presidente dell’agenzia ufficiale Ansa. Se dovesse accettare, prenderebbe il suo posto un direttore meno ostile al Governo.
Mentre questo disegno politico prende corpo, i media italiani cercano, per quanto possibile, di tener testa a questa tempesta. Il presidente del RCS Piergaetano Marchetti, che ha visto nel 2008 scendere i profitti del gruppo a 38 milioni di euro rispetto ai 220 milioni del 2007, ha confermato che stanno soffrendo “tagli pubblicitari feroci ed immediati”.
E il suo amministratore delegato ha annunciato che l’andamento del gruppo dei primi mesi dell’anno obbligherà a “una riduzione del personale”. “Bisogna agire sui costi e sui modelli economici in Italia e all’estero”.
Marco Benedetto, vicepresidente del Gruppo Espresso, prevede anch’egli “tagli e cambiamenti”. Ironicamente Benedetto non è pessimista sul futuro del settore: “Tra una decina d’anni sarà splendido”.
Questo articolo non è uscito su un giornale italiano. Lo ha scritto un giornalista spagnolo, Miguel Mora, ed è uscito su un noto quotidiano spagnolo, El Pais. Lo avrei voluto scrivere anche io, ma non me lo pubblicavano."
(Articolo tradotto da Italiadallestero.info)
Pubblicato sabato 21 marzo 2009 in Spagna
Oggi, 31-03-2009 "La Repubblica" pubblica questo (qui)
Strani casi di facili previsioni...all'italiana! Strano paese: comici che anticipano di due anni il più grosso crack finanziario europeo, giornalisti silurati che prevedono importanti manovre editoriali...perdipiù nessuno si fila questo straordinario talento!!!
Peccato che l'unica cosa che strana non mi risulta sia questa...del resto la nostra stampa non ha bisogno di talenti, si nutre già abbondantemente attraverso i contributi pubblici!
giovedì 19 febbraio 2009
La Grande Purga
O il PDmenoelle si purga da solo, o va purgato dagli italiani. Ci vuole una Grande Purga per liberarsi dai rifiuti tossici della sinistra. Bisogna ispirarsi a Stalin e ai processi degli anni ’30. Senza spargimenti di sangue, sono sufficienti i voti delle prossime elezioni amministrative ed europee di giugno. Lo psiconano non vince per meriti propri, ma per la manifesta incapacità di Veltroni e Fassino e per il collaborazionismo di D’Alema, Bersani, Violante, La Torre, eccetera, eccetera. Essere candidati dal PDmenoelle equivale a un suicidio politico, a un bacio della morte.
Il PDmenoelle è il miglior amico del nemico. Gli ha regalato per decenni le frequenze radiotelevisive. Un bene dello Stato che consente allo psiconano di arricchirsi con la pubblicità e di operare un lavaggio del cervello quotidiano ai cittadini. Giorno e notte. Instancabile. In cambio di cosa Violante? Qual è stato il baratto?
Il PDmenoelle non ha eliminato nessuna legge porcata. Non ha riformato la legge elettorale, quella che consente a Fassino di far eleggere la sua consorte, la signora Serafini, per SETTE volte in Parlamento e a Topo Gigio di nominare deputato Enzo Carra, un condannato in via definitiva. Non si è mai occupato del conflitto di interessi. Berlusconi è figlio di Craxi, ma, dopo la morte del padre, è stato adottato dalla coppia D’Alema-Violante.
Ci vuole una grande purga per ripartire. Il Paese ha bisogno di alternative per cambiare, non di questi cialtroni. Veltrusconi non è un’alternativa, è un comitato di affari. A Piazza Farnese hanno parlato i familiari delle vittime di Mafia. Non un politico, dico uno, del PDmenoelle si è degnato di partecipare. Lo scorso luglio Piazza Navona era piena di elettori della sinistra sbertucciati dallo Scemo del Villaggio Globale, detto Topo Gigio, detto Walterloo, detto Veltroni. I referendum per cambiare le regole dell’informazione, la legge popolare per un Parlamento Pulito sono state ignorate, demonizzate. Populisti, demagoghi, qualunquisti. Chi ha partecipato ai V-day è stato trattato come un appestato. La legge popolare Parlamento Pulito è ferma alla Commissione del Senato anche grazie ai membri del PDmenoelle. Mai sentita la loro voce in proposito. Ma alla bisogna, per evitare il processo a un parlamentare, Veltrusconi è sempre un sol uomo. Kamenev D’Alema si faccia processare, Zinoviev Violante entri nello studio di Ghedini, Bukharin Bersani si iscriva alla Confindustria della Marcegaglia a degli inceneritori e delle centrali nucleari.
Un partito farsa non ha bisogno di processi farsa. Questi non si faranno processare da nessuno anche se arriveranno al 3%. Se Craxi ha distrutto il PSI, questo gruppo di politicanti a tempo pieno ha distrutto l’intera sinistra. Addavenì Baffone!
Ps. Oggi l'avvocato Mills è stato condannato a 4 anni e 6 mesi. Tutte le informazioni sul caso Mills e sul coinvolgimento di Silvio Berlusconi sono disponibili nel post Mills giudicato, Berlusconi condannato.
(dal sito di Beppe Grillo)
Fine corsa
19 Febbraio 2009, Peter Gomez
Fine corsa
Il tarlo che sta erodendo quella formazione politica ha infatti un nome preciso: credibilità. Il Pd perde perché non è credibile. E non è un problema di idee o di progetti. È invece una questione di uomini e di comportamenti.
Il continuo susseguirsi di scandali, le mancate dimissioni di chi ha fallito come amministratore pubblico (vedi Campania), la decisione di non sottrarsi alla logica delle nomine partitocratiche nella Rai, nelle authority e in ogni altro ente, hanno finito per togliere agli elettori di centro-sinistra anche le ultime illusioni. A poco a poco il mito della differenza, della diversità dal centro-destra, è venuto a cadere.
Per questo è il caso di ricordare che, paradossalmente, il Pd era entrato in crisi già due anni prima di nascere. Aveva cominciato a morire alla vigilia delle elezioni del 2006 quando fu pubblicata (da "Il Giornale") una celebre telefonata tra Piero Fassino e il big boss di Unipol, Giovanni Consorte, in cui l'allora segretario dei Ds diceva «Siamo padroni di una banca». È stato da quel momento in poi che Silvio Berlusconi ha potuto cominciare a ripetere «anche loro sono uguali» venendo sempre più creduto. Giorno dopo giorno, infatti, ci pensavano le pagine di cronaca (spesso nera) dei giornali a dargli ragione.
A un situazione del genere il centro-sinistra prima, e il Pd poi, avrebbe potuto (e dovuto) reagire con dei gesti forti e simbolici. Invece non è accaduto nulla. Il gruppo dirigente è rimasto immobile. Veltroni ha taciuto. O ha parlato troppo poco. E dal Pd se ne sono così andati i migliori. Gli elettori.
mercoledì 18 febbraio 2009
quando si arriva in fondo...
Questo link me lo ha mandato un amico, è un po' lungo, ma come dice lui, lo ripeto anche io, ne vale la pena....
...ecco quello che in giro si dice di noi...
Come ho detto ieri, la prossima volta che ci sarà da mettere una croce su un foglio...pensiamoci...
buona lettura:
http://italiadallestero.info/archives/3319
Gabriele
martedì 17 febbraio 2009
HOPE
Veltroni se ne va...si spengono le luci, giù il sipario...
....adesso, fatemi la cortesia, amici capi del PD...fatemi la cortesia di scegliere una volta per tutte di stare con il vostro elettorato, di dire e fare qualcosa di sinistra, di scegliere una rottura con la linea di "liber-perbenirsmo" di scegliere una persona giovane e pragmatica e soprattutto carismatica...
...questa è l'ultima chiamata...
Gabriele
Doppie negazioni..
Una semplice e banale considerazione:
Se una falsa testimonianza rende un uomo innocente, allora significa che il presunto innocente è in realtà colpevole...Se si riconosce colpevole di falsa testimonanza un individuo, allora si dovrebbe istantaneamente riconsiderare il processo che scagionò il presunto innocente, e, quindi, si dovrebbero prendere adeguati provvedimenti... (che infatti Angelino Jolie Alfano ha preso...)
Non aggiungo altro...solo, fatevi qualche domanda la prossima volta prima di mettere una x su un foglio...
riporto un trafiletto di repubblica.it
Gabriele
Corruzione, condannato Mills
al legale inglese 4 anni e 6 mesi
giovedì 12 febbraio 2009
domenica 8 febbraio 2009
Dell'Utri e i guai del ping pong atleti senza paga, parte la causa
Dell'Utri e i guai del ping pong atleti senza paga, parte la causa
di FRANCESCO BEI
"DOBBIAMO coinvolgere i giovani nel ping pong: è un gioco entusiasmante che insegna ai ragazzi a non mollare mai". Marcello Dell'Utri lo ha spiegato lanciando un paio d'anni fa i suoi Circoli del buon governo alla conquista del piccolo mondo del ping pong. Il tennis da tavolo come metafora della vita e della lotta politica: "Anche se sei sotto, basta un punto, la pallina che gira e cambia tutto". I circoli hanno colonizzato il ping pong italiano, che sonnecchiava nel dilettantismo amatoriale. Ma ora i campioni d'Italia, "il Circolo Roma", sono sprofondati in una crisi nerissima e i giocatori, senza paga da mesi, hanno deciso di fare causa.
Un passo indietro. Tanto ha fatto "il Senatore" (citando Nixon, Mao e la "diplomazia del ping pong") che non solo le sue squadre hanno scalato via via i vertici di tutte le categorie, ma una di queste "il Circolo Roma", lo scorso anno - grazie all'ingaggio di star internazionali e al generoso sostegno degli sponsor - ha vinto il campionato d'Italia nella serie A 1 maschile. Evviva.
Il fatto è che i circoli ormai hanno assolto al loro compito e si scioglieranno nel Pdl, le elezioni Berlusconi le ha vinte e, insomma... questi circoli non si sa bene attorno a cosa ancora debbano circolare. Così anche sull'impero pongistico di Dell'Utri, che dei Circoli è stato il prolungamento ludico-politico - come le polisportive "Libertas" per la Dc - sta tristemente tramontando il sole.
E proprio la squadra regina, il fiore all'occhiello, è diventata il simbolo di questo declino. I giocatori non vengono pagati da mesi, l'allenatore cinese Jang Zi Long (è stato campione del mondo Juniores) nemmeno. La società sembra scomparsa, i dirigenti - a partire da Roberto Mezzaroma, l'imprenditore capitolino che Dell'Utri ha voluto alla guida della società - non rispondono nemmeno più al telefono.
"È uno sport che insegna a non mollare mai", ripeteva Dell'Utri in ogni intervista. E invece i suoi giocatori, stanchi di aspettare, stavolta hanno mollato. All'ultima partita, giocata a Roma contro (ironia della sorte) "il Circolo Milano", la squadra capitolina non si è presentata. Meglio, dei tre giocatori se ne è presentato soltanto uno, sembra su consiglio degli avvocati, pagandosi il treno per la trasferta. Così il risultato è stato attribuito a tavolino alla squadra avversaria. Come se l'Inter, a metà campionato, smettesse di pagare Materazzi, Ibra e compagni e i calciatori disertassero il derby con il Milan.
La notizia ha scosso il forum "tennis-tavolo. com", ritrovo degli appassionati di tutta Italia. "Assurdo - si sfoga "Tavololento" - che la squadra campione d'Italia scompaia durante la stagione e i giocatori professionisti vengano abbandonati senza un euro di rimborso". C'è chi la butta sulla moralità: "Non si scherza con la vita delle persone". E chi la butta in politica: "Cosa ci si poteva aspettare - chiosa "Il Puntinaro" - da gente che paragona uno come Mangano a un eroe?".
Tutti, ma proprio tutti, sono incavolati neri. E i giocatori più di chiunque altro. Tanto che adesso hanno deciso di reagire: "È da novembre che non vediamo un euro - si lamenta Zi Long - , adesso basta: senza soldi non giochiamo più. Io e i giocatori abbiamo deciso di fare causa. Dell'Utri? L'ho incontrato una volta sola, mi disse: vi vengo a trovare in palestra, poi non si è più visto". Le ultime sono che Mezzaroma avrebbe pagato almeno la multa per l'ultima partita, evitando così alla squadra l'ignominia dell'eliminazione. Ma per il futuro nessuna certezza. Come ironizzano sul forum: "Mezzaroma... mezzo campionato".
(8 febbraio 2009 - La Repubblica)
Scusate...era troppo bello per non essere pubblicato!
Quando leggo queste cose, e ormai capita di frequente, ho sempre meno voglia di sorridere. Forse è proprio questo il punto: in troppi e da troppo tempo, lasciamo scivolare queste notizie spendendo su di esse poco più che un sorriso beffardo, teso a sottolineare l'inutilità del fatto.
Io invece comincio a considerarla sempre più una minaccia, piuttosto che inutilità o peggio ancora gossip. Tutte queste piccole cose stupide rappresentano esattamente la stupidità dei corrispettivi governi che si succedono, l'inutilità e la mediocrità dei personaggi che occupano indemocraticamente i posti del Nostro parlamento. Vorrei sollecitare una campagna di sensibilizzazione del cittadino affinchè esca finalmente dal torpore in cui per troppo tenpo ha vissuto, e lo esorto a diventare un cittadino intransigente, insofferente, intollerante verso queste becere vicende quotidiane, perchè la mediocrità del piccolo e sottovalutato quotidiano, distolglie solo gli sguardi da un nefasto scenario polico in cui il modus operandi è esattamente equiparabile.
La nostra sonnolenza è il loro incentivo e il nostro silenzio la loro approvazione!
lunedì 2 febbraio 2009
Intercettazioni impossibili e crimine libero
Come tutte le settimane ecco il video di "Passaparola", rubrica on-line curata da Marco Travaglio.
Anche questa settimana il tema caldo è la riforma della giustizia, argomento che sta sempre più a cuore alla nostra classe politica. Come ogni puntata gli argomenti trattati sono molto interessanti e come sempre si ha la netta sensazione di scivolare nel grottesco!
Auguro a tutti una buona visione.