martedì 3 giugno 2008

Delusi

In molti siamo delusi. Chi dai politici, chi dai giornalisti, chi dalla giustizia, chi da altri. Insomma un pò da tutti. Ma secondo me la cosa che più ci rende delusi è il marcio che tanti di noi vedono quotidianamente intorno a loro. Il vero seme della delusione che spesso proviamo è ciò che vediamo con i nostri occhi, come si comportano tanti concittadini, quelli che ci passano vicino per la strada, come lavorano certe persone, magari con le quali abbiamo a che fare ogni giorno, cosa dicono certi conoscenti o persone che magari vediamo per la prima volta. E poi alla fine per giustificare questo dilagante sentire si dà la colpa ai politici. E i politici di colpe ne hanno e molte.
Io penso, però, che un passo più avanzato sarebbe criticare le persone e definirne la loro percezione anche in funzione del ruolo sociale e del lavoro che loro hanno. Mi spiego meglio...così potrei essere pericolosamente frainteso...
Ritengo che un poliziotto che lascia scappare un ladro abbia commesso un gesto tanto ignobile quanto uno spazzino che non pulisce la strada o un elettricista che frega il cliente. Ogni gesto deve essere rapportato a ciò che si sarebbe dovuto fare, e non deve essere considerato in "valore assoluto". Credo che un insegnante che non insegna ai propri alunni abbia gli stessi torti lavorativi del politico che non risponde alle esigenze del cittadino. In altre parole sostengo che non sia giusto sempre dare tutti i torti a chi dirige, ma, lavorativamente parlando, bisogna relazionarsi a ciò che una persona dovrebbe fare.
Io vedo il lavoro come un contratto non solo tra lavoratore e datore di lavoro, ma tra persona e società. Ognuno lavorando ha un ruolo e perchè la società migliori un pò c'è bisogno che ognuno faccia bene il proprio lavoro, che esso sia molto importante o "meno"...che poi, alla fine, tutti i lavori sono importanti.
Discorso un pò diverso forse si può fare per il valore sociale che un lavoro può avere. Certamente se il consumo energetico di una scheda è un pò minore rispetto a quello che avrebbe potuto avere se fosse stata ottimizzata correttamente, l'impatto sociale sarà pressochè nullo; sicuramente infinitesimamente minore rispetto a un politico che fa male il suo lavoro. Questo concetto è vero, e però, secondo me, in questo periodo storico è un pò troppo sfruttato. Sfruttato anche e soprattutto per giustificare quello che i nostri occhi spesso ci mostrano.
Ognuno deve prima di tutto pensare a fare bene il suo, e se tutti lo facessimo, ci sarebbero molti meno problemi in giro...

1 commento:

Anonimo ha detto...

"Io vedo il lavoro come un contratto non solo tra lavoratore e datore di lavoro, ma tra persona e società. Ognuno lavorando ha un ruolo e perchè la società migliori un pò c'è bisogno che ognuno faccia bene il proprio lavoro, che esso sia molto importante o "meno"...che poi, alla fine, tutti i lavori sono importanti."

Hai scritto una saggia verità... non ci sono lavori secondari ad altri, ognuno ha il proprio ruolo in società, ed il rispetto dei propri "doveri" prima che dei "diritti", dovrebbe esserci ad ogni livello.

L.