La squadra finanziata dal senatore forzista è campione d'ItaliaLe difficoltà economiche hanno spinto "il Circolo Roma" dal giudice
Dell'Utri e i guai del ping pong atleti senza paga, parte la causa
di FRANCESCO BEI
"DOBBIAMO coinvolgere i giovani nel ping pong: è un gioco entusiasmante che insegna ai ragazzi a non mollare mai". Marcello Dell'Utri lo ha spiegato lanciando un paio d'anni fa i suoi Circoli del buon governo alla conquista del piccolo mondo del ping pong. Il tennis da tavolo come metafora della vita e della lotta politica: "Anche se sei sotto, basta un punto, la pallina che gira e cambia tutto". I circoli hanno colonizzato il ping pong italiano, che sonnecchiava nel dilettantismo amatoriale. Ma ora i campioni d'Italia, "il Circolo Roma", sono sprofondati in una crisi nerissima e i giocatori, senza paga da mesi, hanno deciso di fare causa.
Un passo indietro. Tanto ha fatto "il Senatore" (citando Nixon, Mao e la "diplomazia del ping pong") che non solo le sue squadre hanno scalato via via i vertici di tutte le categorie, ma una di queste "il Circolo Roma", lo scorso anno - grazie all'ingaggio di star internazionali e al generoso sostegno degli sponsor - ha vinto il campionato d'Italia nella serie A 1 maschile. Evviva.
Il fatto è che i circoli ormai hanno assolto al loro compito e si scioglieranno nel Pdl, le elezioni Berlusconi le ha vinte e, insomma... questi circoli non si sa bene attorno a cosa ancora debbano circolare. Così anche sull'impero pongistico di Dell'Utri, che dei Circoli è stato il prolungamento ludico-politico - come le polisportive "Libertas" per la Dc - sta tristemente tramontando il sole.
E proprio la squadra regina, il fiore all'occhiello, è diventata il simbolo di questo declino. I giocatori non vengono pagati da mesi, l'allenatore cinese Jang Zi Long (è stato campione del mondo Juniores) nemmeno. La società sembra scomparsa, i dirigenti - a partire da Roberto Mezzaroma, l'imprenditore capitolino che Dell'Utri ha voluto alla guida della società - non rispondono nemmeno più al telefono.
"È uno sport che insegna a non mollare mai", ripeteva Dell'Utri in ogni intervista. E invece i suoi giocatori, stanchi di aspettare, stavolta hanno mollato. All'ultima partita, giocata a Roma contro (ironia della sorte) "il Circolo Milano", la squadra capitolina non si è presentata. Meglio, dei tre giocatori se ne è presentato soltanto uno, sembra su consiglio degli avvocati, pagandosi il treno per la trasferta. Così il risultato è stato attribuito a tavolino alla squadra avversaria. Come se l'Inter, a metà campionato, smettesse di pagare Materazzi, Ibra e compagni e i calciatori disertassero il derby con il Milan.
La notizia ha scosso il forum "tennis-tavolo. com", ritrovo degli appassionati di tutta Italia. "Assurdo - si sfoga "Tavololento" - che la squadra campione d'Italia scompaia durante la stagione e i giocatori professionisti vengano abbandonati senza un euro di rimborso". C'è chi la butta sulla moralità: "Non si scherza con la vita delle persone". E chi la butta in politica: "Cosa ci si poteva aspettare - chiosa "Il Puntinaro" - da gente che paragona uno come Mangano a un eroe?".
Tutti, ma proprio tutti, sono incavolati neri. E i giocatori più di chiunque altro. Tanto che adesso hanno deciso di reagire: "È da novembre che non vediamo un euro - si lamenta Zi Long - , adesso basta: senza soldi non giochiamo più. Io e i giocatori abbiamo deciso di fare causa. Dell'Utri? L'ho incontrato una volta sola, mi disse: vi vengo a trovare in palestra, poi non si è più visto". Le ultime sono che Mezzaroma avrebbe pagato almeno la multa per l'ultima partita, evitand
o così alla squadra l'ignominia dell'eliminazione. Ma per il futuro nessuna certezza. Come ironizzano sul forum: "Mezzaroma... mezzo campionato".
(8 febbraio 2009 - La Repubblica)
Dell'Utri e i guai del ping pong atleti senza paga, parte la causa
di FRANCESCO BEI
"DOBBIAMO coinvolgere i giovani nel ping pong: è un gioco entusiasmante che insegna ai ragazzi a non mollare mai". Marcello Dell'Utri lo ha spiegato lanciando un paio d'anni fa i suoi Circoli del buon governo alla conquista del piccolo mondo del ping pong. Il tennis da tavolo come metafora della vita e della lotta politica: "Anche se sei sotto, basta un punto, la pallina che gira e cambia tutto". I circoli hanno colonizzato il ping pong italiano, che sonnecchiava nel dilettantismo amatoriale. Ma ora i campioni d'Italia, "il Circolo Roma", sono sprofondati in una crisi nerissima e i giocatori, senza paga da mesi, hanno deciso di fare causa.
Un passo indietro. Tanto ha fatto "il Senatore" (citando Nixon, Mao e la "diplomazia del ping pong") che non solo le sue squadre hanno scalato via via i vertici di tutte le categorie, ma una di queste "il Circolo Roma", lo scorso anno - grazie all'ingaggio di star internazionali e al generoso sostegno degli sponsor - ha vinto il campionato d'Italia nella serie A 1 maschile. Evviva.
Il fatto è che i circoli ormai hanno assolto al loro compito e si scioglieranno nel Pdl, le elezioni Berlusconi le ha vinte e, insomma... questi circoli non si sa bene attorno a cosa ancora debbano circolare. Così anche sull'impero pongistico di Dell'Utri, che dei Circoli è stato il prolungamento ludico-politico - come le polisportive "Libertas" per la Dc - sta tristemente tramontando il sole.
E proprio la squadra regina, il fiore all'occhiello, è diventata il simbolo di questo declino. I giocatori non vengono pagati da mesi, l'allenatore cinese Jang Zi Long (è stato campione del mondo Juniores) nemmeno. La società sembra scomparsa, i dirigenti - a partire da Roberto Mezzaroma, l'imprenditore capitolino che Dell'Utri ha voluto alla guida della società - non rispondono nemmeno più al telefono.
"È uno sport che insegna a non mollare mai", ripeteva Dell'Utri in ogni intervista. E invece i suoi giocatori, stanchi di aspettare, stavolta hanno mollato. All'ultima partita, giocata a Roma contro (ironia della sorte) "il Circolo Milano", la squadra capitolina non si è presentata. Meglio, dei tre giocatori se ne è presentato soltanto uno, sembra su consiglio degli avvocati, pagandosi il treno per la trasferta. Così il risultato è stato attribuito a tavolino alla squadra avversaria. Come se l'Inter, a metà campionato, smettesse di pagare Materazzi, Ibra e compagni e i calciatori disertassero il derby con il Milan.
La notizia ha scosso il forum "tennis-tavolo. com", ritrovo degli appassionati di tutta Italia. "Assurdo - si sfoga "Tavololento" - che la squadra campione d'Italia scompaia durante la stagione e i giocatori professionisti vengano abbandonati senza un euro di rimborso". C'è chi la butta sulla moralità: "Non si scherza con la vita delle persone". E chi la butta in politica: "Cosa ci si poteva aspettare - chiosa "Il Puntinaro" - da gente che paragona uno come Mangano a un eroe?".
Tutti, ma proprio tutti, sono incavolati neri. E i giocatori più di chiunque altro. Tanto che adesso hanno deciso di reagire: "È da novembre che non vediamo un euro - si lamenta Zi Long - , adesso basta: senza soldi non giochiamo più. Io e i giocatori abbiamo deciso di fare causa. Dell'Utri? L'ho incontrato una volta sola, mi disse: vi vengo a trovare in palestra, poi non si è più visto". Le ultime sono che Mezzaroma avrebbe pagato almeno la multa per l'ultima partita, evitand

(8 febbraio 2009 - La Repubblica)
Scusate...era troppo bello per non essere pubblicato!
Quando leggo queste cose, e ormai capita di frequente, ho sempre meno voglia di sorridere. Forse è proprio questo il punto: in troppi e da troppo tempo, lasciamo scivolare queste notizie spendendo su di esse poco più che un sorriso beffardo, teso a sottolineare l'inutilità del fatto.
Io invece comincio a considerarla sempre più una minaccia, piuttosto che inutilità o peggio ancora gossip. Tutte queste piccole cose stupide rappresentano esattamente la stupidità dei corrispettivi governi che si succedono, l'inutilità e la mediocrità dei personaggi che occupano indemocraticamente i posti del Nostro parlamento. Vorrei sollecitare una campagna di sensibilizzazione del cittadino affinchè esca finalmente dal torpore in cui per troppo tenpo ha vissuto, e lo esorto a diventare un cittadino intransigente, insofferente, intollerante verso queste becere vicende quotidiane, perchè la mediocrità del piccolo e sottovalutato quotidiano, distolglie solo gli sguardi da un nefasto scenario polico in cui il modus operandi è esattamente equiparabile.
La nostra sonnolenza è il loro incentivo e il nostro silenzio la loro approvazione!
1 commento:
concordo in pieno,complimenti!!!
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